
Le ortensie. Quanto amo le ortensie!
Quando abitavo in provincia di Torino avevamo una pianta di ortensie ereditata dai precedenti proprietari, già bella che adattata alla posizione e all’ambiente.
Cresceva praticamente da sola e le sue infiorescenze erano spettacolari, numerosissime e perfette per riempire i miei vasi in casa.
Minimo sforzo (mio) e massima resa (dell’ortensia)!
Le ortensie sono sorprendenti. Una piccola curiosità: dalle foglie di una particolare varietà (la Odoriko amacha) si ricava un infuso naturalmente zuccherino che in Giappone è la bevande ufficiale per festeggiare la nascita del Budda durante l’Hana Matsuri (ossia la festa dei fiori)
Riprodurre le ortensie con la stoffa richiede taaaanta pazienza.
Si parte da tanti quadratini di stoffa da cui si ritagliano 4 piccoli petali, li si modella con il calore e poi con altrettanta pazienza si ricama una croce al centro, incollandoli poi uno per uno ad una semisfera di polistirolo.
La cosa più difficile da riprodurre è senza dubbio il colore.
Nei giardini si utilizzano arrossanti e azzurranti per ottenere tutte le sfumature, aumentando o diminuendo il livello di PH del terreno in cui vengono coltivate le ortensie. Aggiungendo acido al terreno, ad esempio, è possibile far fiorire le ortensie nei toni del blu e del viola, mentre il terreno alcalino produrrà fioriture rosa e bianche.
Con la stoffa è un po’ più complicato! Io ho optato per un mix di azzurri e lilla e il risultato ha una bella resa. Se ci ripenso… quante prove, quante sperimentazioni per arrivare a quasto risultato!

Scegliere le ortensie per le proprie cerimonie, come per decorare gli ambienti in cui si vive, è una scelta azzeccatissima. La dimensione delle proprie infioriscenze grandi e rigogliose è da sempre considerato simbolo di prosperità e abbondanza.
Quindi è un fiore che ben rappresenta la gioia e il buon auspicio per i giorni a venire. Essendo poi disponibile in tanti colori, si adatta perfettamente a stili di arredamento e di cerimonia molto diversi tra loro.

Le ortensie derivano dal Giappone e vennero poi portate in Cina e, in seguito in tutto il mondo.
Sono state da sempre riprodotte nell’arte orientale e non (ho trovato sull’argomento questo articolo meraviglioso su https://printsofjapan.wordpress.com che vi consiglio di leggere o anche solo scorrere per ammirarne le immagini). Dalla ceramica alle tappezzerie, dai dipinti agli abiti, le ortensie sono state riprodotte in molte forme e in molti stili nell’arco dei secoli.
Per quanto riguarda la letteratura e la poesia sono tantissimi gli esempi in cui si usano le ortensie come simbolo di stati d’animo e sensazioni.
Un esempio? Ecco i versi del poeta giapponese di Fujiwara no Shunzei (1114-1204), che nel XII secolo scrive:
Anche nella noia estiva
il mio cuore è commosso;
la luna si specchiava
nelle gocce di rugiada
su quattro petali di ortensie.
