La recensione di un libro meraviglioso
Per celebrare la Festa della Mamma, voglio condividere con voi alcune riflessioni su un libro letto di recente: UNA DONNA di ANNIE ERNAUX
Il libro è stato scritto dall’autrice Premio Nobel alla morte della mamma e ne racconta la vita in un percorso circolare che si apre e si conclude nella struttura di lunga degenza dove la mamma di trova perchè malata di Alzheimer.
La stessa autrice ci dice che “questo non è una biografia, né un romanzo, naturalmente, forse qualcosa tra la letteratura, la sociologia e la storia.”


Questo libro, ci spiega la stessa autrice, è stato scritto per far sentire LEI meno sola, per aiutarla a dare significato alla sua stessa vita.
Nel libro infatti ci descrive le dinamiche di relazione tra lei e sua mamma attraverso gli anni.
L’autrice riesce finalmente a dare un senso alla sua esistenza che, proprio grazie alla vita di sua madre, si svolge tra i dominanti e non più tra i dominati. L’avanzata sociale tanto voluta per lei da sua madre c’è stata e l’autrice, parlandoci della vita di sua mamma, dà un senso di concretezza e tangibilità alla cosa.
È un percorso che parte e ritorna nello stesso luogo, l’ospedale, ma, come ogni viaggio che si rispetti, l’arrivo è completamente diverso dalla partenza. L’inizio è crudo, è vissuto dall’autrice quasi come in tranche. Gli infermieri, il prete, la burocrazia e gli avvenimenti che inevitabilmente deve affrontare alla morte della mamma le passano accanto quasi come se lei fosse un fantasma senza sostanza.
Il racconto, o meglio, il resoconto iniziale dei fatti è quasi bi-dimensionale. Manca qualcosa, è asciutto e distaccato, quasi una cronistoria di fatti e basta. Se ci si fermasse qui, parrebbe che la Ernaux non fosse molto attaccata a sua mamma, quasi la sua morte fosse una semplice incombenza in cui l’autrice si è imbattuta.
Proseguendo la lettura invece la situazione si evolve.
Partendo dall’infanzia, la scrittrice ci racconta l’intera vita della sua mamma, prima e dopo la sua nascita, fino alla vecchiaia.

Scopriamo, andando avanti con il racconto, tutta la vita di questa donna.
Una donna qualunque che, nella sua normalità, è sempre presente e determinante (consapevolmente o no), a volte in maniera anche ingombrante, nelle scelte di vita della scrittrice.
Di questo se ne rende conto, quasi sorprendendosene, la stessa autrice, che proprio al termine del libro ritrova tutto l’amore per la sua mamma.
Trova la terza dimensione, l’amore, per una donna così importante nella sua vita.
Quando finisci di leggere questo libro ti stupisci del fatto di non averlo scritto tu.
Il linguaggio è asciutto, le descrizioni sono all’osso (ed è giusto così, visto che il libro non è stato scritto per il pubblico, ma per la stessa autrice) e ti sembra che possa essere stato scritto da chiunque.
D’altronde il libro non si intitola “MIA MADRE” ma “UNA DONNA”. Questo è il racconto della vita di una, mille donne, mille madri che nella loro normalità, nel loro amore quotidiano e semplice hanno vissuto, hanno lavorato e hanno amato i propri figli, in barba alla storia, al contesto e alla società che girava loro intorno.
“In un mondo in cui ogni bacio viene postato sui social, c’era bisogno di un libro di 99 pagine che, senza nessun fiocchetto, raccontasse cos’è l’amore quotidiano di una madre.”

Mi sono commossa, lo ammetto, leggendo questo libro.
L’ho trovato vero, l’ho trovato un vero inno all’amore non urlato di una figlia per la propria mamma. In un mondo in cui ogni bacio viene postato sui social, c’era bisogno di un libro di 99 pagine che, senza nessun fiocchetto, raccontasse cos’è l’amore quotidiano di una madre.
In questo libro ho ritrovato tutto l’affetto di cui una madre è capace. È il racconto semplice dell’amore nelle scelte quotidiane. Dalle verdure servite a cena, al lavorar di notte per poterci essere per i propri figli di giorno.
Perchè essere genitore è magnifico ma essere madre, in una società dove ogni donna lotta costantemente tra i doveri e i diritti, tra i sensi di colpa e le necessità, tra la solitudine e la costante corsa al successo, è molto molto complicato.
Buona Festa della Mamma!
